lunedì 11 maggio 2009

Se Zapatero che manda l'esercito contro i clandestini è un progressista...

Le vicende degli ultimi giorni mi hanno fatto sorridere, amaro, ma al tempo stesso mi hanno portato a una riflessione, purtroppo, ancora di natura politica. Il Governo italiano ha deciso di riportare i barconi dei clandestini in Libia, ovvero da dove partono. Una misura che al contempo aiuta a evitare nuovi sovraffollamenti a Lampedusa, con tutti i problemi che ne derivano, e dovrebbe portare a vedere il nostro Paese non più come metà di sbarco agevole, ma come un luogo dove non sono più bene accetti questi traghettatori di vite e la loro merce di scambio (che purtroppo è sempre più formata da donne e bambini). Non voglio esprimere giudizi su questa misura che, probabilmente, ha aspetti positivi e negativi, ma sulla quale comunque si potrebbe aprire un bel dibattito (tipo: perchè la Libia che si era impegnata a evitare le partenze dei barconi non lo fa?). La domanda che mi sorge spontanea è un'altra: perchè il Governo viene criticato aspramente per questa decisione e al tempo stesso chi lo critica continua a guardare con favore l'esecutivo di Zapatero che per arginare lo stesso problema pare che usi l'esercito? E' meglio sparare a vista sui barconi che non riportarli indietro? Difendere con le armi i propri confini è sinonimo di progresso? E Malta che nemmeno li soccorre perchè non incorre in sanzioni internazionali? Presto o tardi spero che in Italia si smetta di guardare al colore del vessillo, ma si comincino a valutare i risultati sul lungo periodo, altrimenti il futuro resterà grigio per tutti...

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