domenica 28 dicembre 2008

Passate le feste rieccomi a voi

Mi genufletto e chiedo perdono, ma l'avvicinarsi del Natale ha portato in me scompiglio, stati d'animo alquanto differenti, oltre a una mole di lavoro (sì lo so, ma dai lasciatemelo chiamare così) che non vedevo da tempo. Fatto sta che superato tutto questo (mi manca solo l'inutile capodanno) la diga che in queste settimane ha bloccato il fiume è stata infranta e l'acqua limpida continuerà a scorrere per voi. A presto.....

giovedì 11 dicembre 2008

L´Aics Combitras Forlì si rinforza con Eleonora Fastellini

(da www.aicsvolleyforli.it) Nuovo arrivo per l´Aics Combitras Forlì. Data l´indisponibilità di Giulia Borogelli, operatasi alla spalla destra e i cui tempi di recupero difficilmente fanno pensare a un suo rientro per questo campionato, la formazione forlivese è corsa ai ripari ingaggiando Eleonora Fastellini. Schiacciatrice, classe 1986 per 180 centimetri, la giocatrice ha iniziato la stagione nelle fila della Maeg Codognè, che milita nello stesso girone delle forlivesi, dopo che la scorsa estate era stata visionata con attenzione anche dallo staff tecnico romagnolo. L´atleta, poi, scelse di accasarsi in Veneto, ma dopo quattro mesi il "matrimonio" si è finalmente celebrato. Fastellini si è già aggregata alla formazione biancoblu e sabato sera sarà in campo con le nuove compagne nello scontro con la temibile Vital Nature Verona.
«Questo ingaggio ci serviva per completare una rosa - afferma Andres Delgado, tecnico della Combitras - che con l´infortunio di Borgogelli era diventata corta. Fastellini è una giocatrice che mi piace molto e già in estate avevamo provato ad ingaggiarla, ma l´operazione non era andata a buon fine. Ora ci siamo riusciti e sono molto contento. Devo anche ringraziare la società che ha capito il momento di difficoltà ed è intervenuta tempestivamente».

Questo il curriculum di Eleonora Fastellini:

03/06 Bastia Umbra C
06/08 San Mariano Corciano B2
08/09 Maeg Codognè


N.B.: Ora avete capito l'anticipazione...

Chi sarà questa giocatrice? Perchè ve la propongo in anteprima^



Come dire.... un passo avanti anche a me stesso!!!! (E giuro non l'ho pubblicata fino a quando la voglia di farlo non ha prevalso sulla mia riservatezza...

martedì 9 dicembre 2008

Errare human est, perseverare diabolicum...

Ancora non mi spiego: vai in A1, sei già sceso due volte e una hai rischiato grosso, e ancora scazzi i ruoli fondamentali della squadra?!?!?! Stasera ho visto una partita raccapricciante di ciò che dovrebbe chiamarsi pallavolo, chi c'era o chi conosce capirà, e ancora vedo le stesse immagini di anni fa, ho sentito le stesse parole in avvio e visto gli stessi errori nel preview.... BASTA! E' SEMPRE LA STESSA STORIA!! Ogni mattone è fondamentale per la perfetta riuscita di una casa, ma le tegole vanno messe sul tetto....
Con questo vi ridò il benvenuto nel mio Fiume in piena e vi prometto aggiornamenti costanti e gustosi

giovedì 20 novembre 2008

Alcune aziende si starebbero rifiutando di pagare ai loro dipendenti i minuti necessari per l'avvio e la chiusura del sistema operativo Windows Vista

Pare che l'introduzione di Windows Vista in alcune aziende abbia dilatato a dismisura i tempi di avvio e chiusura del sistema operativo, fino a 20 minuti per macchina. Non è chiaro se si tratta del tempo totale, avvio più chiusura, oppure del tempo impiegato da ciascuna operazione.
Molte aziende importanti, tra cui il colosso AT&T, si stanno rifiutando di calcolare questi tempi come tempo lavorativo. Questi tempi morti, quindi, andrebbero a carico dei dipendenti.
Succede negli Stati Uniti, dove le aziende coinvolte, c'era da scommetterci, saranno oggetto di una class action piuttosto seria. A quanto pare c'è almeno un avvocato, Mark Thierman, che si è già messo all'opera. L'argomento, piuttosto scontato, è che i lavoratori, in questo modo, perdono diverse ore di stipendio la settimana.

N.B.: Se c'è crisi c'è crisi, ma attaccarsi a queste cose è obiettivamente incredibile. Magari se qualcuno aggiornasse i computer potenziandoli o amministrasse bene la rete...

"Pezzenti", ma profondi conoscitori

Cesenatico, gli albergatori non investono sull'aeroporto di Forlì (da quotidiani sia stampati che on line)

Gli albergatori non credono nell'aeroporto di Forlì, o meglio, nella sua gestione. "Non abbiamo mai investito sul Ridolfi - spiega il presidente dell'Adac, Giancarlo Barocci - e non investiremo su questo scalo nemmeno quest'anno".

N.B.: Complimentoni, grandi imprenditori!!! Clap clap!!! Ma certo perchè investire sul futuro e sullo sviluppo proprio e del territorio tanto "Acapulco, terza spiaggia a sinistra" (o come cavolo si chiamava quel film di Gigi e Andrea) e la vicinanza con Rimini bastano a portare la gente negli alberghi di Cesenatico. Che del resto sono notoriamente pieni anche in inverno... "Non abbiamo mai investito"... e pensate che questo vi faccia onore?

"Sull'aeroporto di Forlì c'è una grossa pressione da parte del Marconi di Bologna, che ci ha portato via i voli Ryanair - continua Barocci - i politici non hanno capito che la Regione è formata da 2 parti, Emilia e Romagna e puntano solo sugli scali di Parma e Bologna, senza un programma serio. Non abbiamo mai creduto nell'aeroporto di Forlì, guidato da un carrozzone politico, con il quale non si può lavorare, ed abbiamo fatto bene, visti i risultati. Non crediamo nemmeno che arrivino i voli Wind Jet annunciati. Il Turismo necessita di teste pensanti, non di poltrone".

N.B. (2): Allora che coi politici si lavori non benissimo è notorio anche perchè solitamente non pagano per dare. Comunque c'è da dire che in questo caso Barocci ha ragione. L'aeroporto di Forlì è in mano a persone che poco sanno della gestione di uno scalo, delle sue problematiche e delle sue dinamiche. Anche le ultime vicende ne sono state la prova con Rusticali capace di farsi cogliere di sorpresa da Ryanair sulla scelta dei voli per l'Italia quando è lui che li paga. Senza parlare della "fuga" del vettore irlandese senza ottemperare al contratto e senza pagare i danni all'aeroporto, ma del resto Vasco (non il cantante) così voleva e così si è fatto. Vedremo con Wind Jet (non lamentatevi dei ritardi i voli sono tanti) e vedrete presto crescere le attività dello scalo anche non volatili...

mercoledì 19 novembre 2008

Unipol, Bruxelles "salva" D'Alema: no all'utilizzo delle intercettazioni

(da La Stampa.it) BRUXELLESIl Parlamento europeo ha respinto la richiesta della magistratura italiana di revocare l’immunità parlamentare dell’ex eurodeputato, Massimo D’Alema, in riferimento alle intercettazioni telefoniche sul caso Bnl-Unipol. Riunito in seduta plenaria a Strasburgo, l’Europarlamento ha respinto la richiesta dei giudici italiani con 543 voti a favore, 43 contrari e 90 astenuti.


N.B.: E pi continuatemi a dire che non sono tutti uguali che c'è una parte che difende l'ideale, che non è vero che la stampa (tutta non solo il giornale che così si chiama) è imparziale... Fosse successo a Berlusconi sarebbero già tutti in piazza a manifestare. Insomma lancio ufficialmente le adesioni per il mio nuovo partito Federazione Italiana Giovani Apartitici, almeno un ideale per cui lottare noi lo avremo!!

lunedì 17 novembre 2008

Parliamo di sport - 3

VOLLEY (1) - Come promesso eccomi a parlarvi dello sport che in città ha sostituito il basket come importanza: la pallavolo. Solo vent'anni fa dire ciò mi avrebbe attirato antipatia e forse anche qualche bastonata, ma oggi è una realtà. Una realtà dovuta principalmente a due fattori: la "morte" del basket inteso come Libertas 1946 e il calo incrementale delle risorse che a Forlì si possono investire nello sport. L'impegno, la passione dei dirigenti, la crescita del movimento sono tutti bei pensieri che qualcuno potrebbe portare come appello e che potrebbe anche venire accettato, ma chiariamoci: se la "vecchia" Libertas fosse ancora in serie A probabilmente l'attuale Yoga avrebbe potuto al massimo ambire di starsene in A2.
Comunque passiamo oltre le ragioni di un'esplosione e guardiamo nel particolare. Nel settore maschile c'è una formazione che sta facendo comunque sognare i suoi appassionati: è quel Volley Forlì che ieri ha sconfitto Cuneo e che pare poter, se riuscirà a mantenere questo livello di gioco, restare nella massima serie. Se davvero ci riuscisse sarebbe un'impresa visto il budget non elevato e assicurerebbe alla città una vetrina di rilievo pesando solo in minima parte sulle casse comunali e già questo è un bel vantaggio. Per il resto va registrata la nascita della Fenice Volley grazie a un gruppo di ex-giocatori di alto livello che vogliono provare a dare al forlivese un'alternativa alla serie A per far crescere gli atleti giovani e dare spazio a chi nella massima serie non ha le qualità per andarci. Da segnalare anche gli sforzi di Sauro Altini, Villafranca e Federico Falcomer per rivitalizzare un settore che a basso livello è stato a suo tempo "falcidiato" dalla voglia di crescita di chi aveva più mezzi degli altri. Sì perchè se fino a qualche tempo fa c'era solo la Sammartinese (che ora ha mollato per evidenti problemi economici lasciando tutto in mano alla Yoga) a fare reclutamento nelle scuole fu "colpa" di quel Forlì che offriva offerte vantaggiose alle famiglie per portare a tutti i giovani virgulti della città. Per carità una mossa giustissima dal proprio punto di vista, ma che fa sorgere più di un interrogativo. Se fossero rimaste più società a occuparsi della promozione giovanile di questo sport non si avrebbero avuti più praticanti? Se un giovane dimostra talento e cresce e nella sua città ha una squadra di serie A dove andrà mai a giocare e/o a crescere: nella società di A della sua città o a Ravenna? Questo per sottolineare come a volte la concorrenza a tutti i costi non porta alla crescita sperata.
Con questo chiudo il capitolo sul settore maschile e vi do appuntamento a quello sul femminile dove non mancherà anche qualche bella "chicca" di gossip. Alla prossima e gustatevi questo bel video.

venerdì 14 novembre 2008

Parliamo di sport forlivese - 2

... BASKET - Eh Forlì... quanto ti sei cullata con il basket di serie A!! C'era passione, la città era tutta coinvolta, si respira pallacesto nell'aria, tutti si era andati al palazzetto a tifare e si era stati vicinissimi ad essere campioni di basket e poi...pof!... la squadra non c'è più. Era il 1999 un sedicente personaggio di nome Piero Paganelli decide che la sua opera di bene per Forlì è conclusa e vende la squadra a Sassari. Sassariiiiiii?!I!?!?! E la città (giornalisti compresi, il sottoscritto compreso) viene a saperlo oltre un mese dopo, i peggio informati anche due, e pare esserci il cataclisma. Centinaia di persone fanno sentire la propria voce, in serate e altri appuntamenti (potrei anche postare una mia foto d'epoca...), ma nulla.. la squadra se ne va e Forlì resta senza l'unica cosa che non le faceva pensare di essere un'ammasso si ex contadini senza terra. Di lì si è provati a ripartire con la Libertas Basket 80 e con la Fulgor che, dopo decenni di velenosissima rivalità, si erge a erede della storia della pallacanestro forlivese. Emerita baggianata alla quale qualcuno vuole credere: ma se cerco sempre di affossare ogni tua iniziativa sono forse un tuo alleato nella tua crescita professionale? Direi di no e il paragone calza a pennello ai due contendenti.
La Libertas 80 non ce la fa. I dirigenti sono pochi, i soldi scarseggiano e allora dopo un anno di B1 ecco la fusione con la Fulgor per creare la FulgorLibertas (alla faccia dell'unione d'intenti!!!). Adesso sì che la storia del basket di Forlì è rappresentata: la più acerrima rivale della Libertas Pallacanestro 1946 e i dirigenti che nel 1980 si staccarano contrari alla politica societaria dalla Libertas Pallacenstro 1946 per creare la Libertas Basket 80, uniti a portare il vessillo di "Prima squadra di basket della città". Affermazione che risuona ormai da anni e visto l'essere delle cose è anche giusta, ma a parte che la Libertas 1946 era un'altra cosa, per salire in A servono pressupposti societari solidi (non potrà sempre essere il Comune a pagare il giochino a certi personaggi) che non si vedono all'orizzonte e una città che sia in grado di amare se stessa.... Per la prima lacuna c'è rimedio, per l'altra servirà ancora qualche annetto....

Nella prossima puntata vi parlerò di volley e ce ne saranno delle belle

mercoledì 12 novembre 2008

Parliamo di sport forlivese

Rieccomi a voi dopo un'altra pausa dovuta al delirio che ognuno di noi vive ogni giorno. Al rientro mi sono detto perchè non scrivere qualcosa sullo sport forlivese visto che, per piacere o per dovere, lo seguo e quindi dai scriviamo qua ciò che non si può scrivere su un giornale o che almeno ancora non posso scrivere non essendo un consumato opinionista, ma solo un povero scribacchino in cerca di gloria. Comunque facciamo una rapida panoramica suddivisa per sport così facciamo prima e chiunque di voi potrà scartare lo sport che preferisce.

CALCIO - Partiamo dal gioco più amato dagli italiani dove la nostra città vede una squadra in Eccellenza costruita con giocatori di grande nome, soliti andare dal migliore offerente, ma che anche vincendo non convince. Perchè? Perchè il cuore non si inventa? Perchè la stagione è lunga? mah.... Quello che preoccupa, invece, è il crescente astio nei confronti dei direttori di gara. Allora quando giocavo ero fra i primi a protestare con le care, vecchie giacchette nere, ma da qui ad alzare le mani.... suvvia siamo realistici: ognuno ha l'arbitro che si merita. Se giochi in una categoria infima come fai a pretendere di essere arbitrato da Collina? Se ti dirige un "cagnaccio" è forse perchè anche tu probabilmente non sei proprio un campione...

Vi lascio col solito video delirante e vi rimando alla prossima puntata quando parleremo di basket

giovedì 30 ottobre 2008

Il Vaticano: "Gli omosessuali non possono diventare preti". (In teoria nemmeno gli etero...)

(da La Repubblica.it) CITTA' DEL VATICANO - Niente sacerdozio per chi è omosessuale o vive il celibato con difficoltà. Lo ribadisce in modo netto il Vaticano in un nuovo documento in cui si sostiene che coloro che manifestano "tendenze omosessuali fortemente radicate" o un'identità sessuale "incerta" non posso entrare in seminario e diventare preti. La Santa Sede suggerisce anche l'uso di psicologi per valutare eventuali patologie e "ferite" psichiche dei candidati al sacerdozio. E la tonaca deve essere negata anche a chi - spiega il testo - trova difficoltà "a vivere la castità del sacerdozio". ... Più specificamente, "nella valutazione della possibilità di vivere, in fedeltà e gioia, il carisma del celibato, quale dono totale della propria vita ad immagine di Cristo capo e pastore della Chiesa, si tenga presente che non basta accertarsi della capacità di astenersi dall'esercizio della genitalità, ma è necessario anche valutare l'orientamento sessuale, secondo le indicazioni emanate da questa congregazione". Nel 2005 la Congregazione vaticana responsabile dell'educazione pubblicò una "Istruzione circa i criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al seminario e agli ordini sacri". L'iniziativa venne assunta sulla scia dello scandalo pedofilia negli Stati Uniti, anche se, all'interno della stessa Chiesa cattolica, diverse voci si levarono contro una connessione tra pedofilia e omosessualità.

N.B.: A parte che non mi sembra ci fosse il bisogno di ribadirlo dato che a quanto mi risulta per farsi preti si parte dall'accettazione della regola della castità e che sia davanti o dietro non credo che possa contare molto. Per di più il racconto di Sodoma e Gomorra è noto a tutti, quindi passiamo avanti. Magari la chiesa dovrebbe preoccuparsi di cancellare la pedofilia dalle proprie fila e di riprendere chi con la tonaca (lo riportano le cronache) non rispetta il voto, ma soprattutto aggiornarsi perchè l'amore è amore in ogni sua forma, anche in quella che magari non ci piace. Eccovi quindi i Village People!

mercoledì 29 ottobre 2008

Graffiti, linea dura del governo:diventa reato imbrattare i muri

(da LaStampa.it) - ROMA. Governo e Parlamento insieme contro graffito selvaggio. Se l’esecutivo è intenzionato, forse già nel Consiglio dei ministri di venerdì prossimo, a varare un provvedimento contro chi imbratta i muri delle città italiane con multe ben più salate rispetto a quelle previste dalle norme in vigore, anche il Parlamento affila le proprie armi legislative per combattere gli atti di vandalismo. ... L’Italia dei vandali costa allo Stato ogni anno più di 5 milioni di euro. Ma per i campioni dell'aerosol art, gli "artisti" con la bomboletta spray, sono in arrivo tempi duri. All’esame delle commissioni parlamentari di Camera e Senato ci sono infatti sette proposte di legge per modificare l’articolo 639 del codice penale, prevedendo, come nel caso del testo depositato da Siegfried Brugger, presidente del gruppo Misto a Montecitorio, insieme ai colleghi delle minoranze linguistiche Rolando Nicco e Karl Zeller, fino a due anni di carcere, una multa fino a 5mila euro e l’obbligo di ripulire a proprie spese i beni deturpati. Il Parlamento, dunque, si mobilita contro vandali e imbrattatori con iniziative legislative avanzate tanto dalla maggioranza quanto dall’opposizione: tre le proposte presentate al Senato, due dal Pdl (Giuseppe Valditara e Antonino Caruso) e una dalla senatrice Helga Thaler Ausserhofer del gruppo Udc-Svp. Quattro, invece, i progetti di legge depositati a Montecitorio: oltre a quella di Brugger all’esame del Parlamento ci sono anche le iniziative dei deputati del Pdl Riccardo De Corato e Giorgio Jannone e del parlamentare dell’Udc Angelo Compagnon. ... L’articolo 639 del codice penale prevede già sanzioni contro i vandali, evidentemente considerate troppo lievi dai firmatari delle proposte di legge a fronte di un fenomeno che sembra in crescita e che colpisce indiscriminatamente edifici pubblici e privati, monumenti, chiese, mezzi di trasporto, parchi pubblici. Per gli imbrattatori, infatti, la sanzione prevista, che scatta solo in caso di querela, si limita ad una multa di 103 euro. Solo se il reato è commesso a danno di edifici di interesse storico o artistico e su immobili del centro storico, allora scattano la reclusione fino ad un anno e una multa di 1.032 euro e si procede d’ufficio. Le proposte di legge mirano ad aumentare le pene previste in entrambi i casi. Tra le proposte più "severe" c’è sicuramente quella di cui è primo firmatario Brugger, che chiede la reclusione fino a 6 mesi e una multa da 500 a 1.500 euro per gli imbrattatori "semplici". Se poi la bomboletta spray si abbatte su edifici di interesse storico o artistico, allora il graffitaro rischia due anni di galera, una multa che può arrivare a 5mila euro e l’obbligo, anche in questo caso, di ripulire a proprie spese quanto deturpato.

N.B.: C'è da scandalizzarsi o da stupirsi di questa misura? Bisogna solo dire, anzi urlare: ERA ORA! Chiudiamo con un tocco di femminilità con un must di Irene Grandi

Facebook, da non credere

Dopo un poco di pausa rieccoci qui per parlare del mondo vero, surreale, immaginario, imprevedibile nel quale viviamo. Fino a qualche minuto fa stavo girando su facebook (tranquilli ancora non mi sono iscritto), ma insieme a Salciccia e ad Air Baltic ci siamo fatti un giretto scoprendo cose interessanti. Soprattutto la voglia della gente di comunicare, di apparire, di interagire con un mondo che sempre di più rende difficile la conoscenza dell'altro. Eppure sembra impossibile: ci sono miriadi di mezzi per comunicare, luoghi per conoscersi, occasioni d'incontro, invece la gente pare presa da una timidezza incontrastabile e si affida alla rete per fare nuove amicizie o per ritagliarsi uno spazio proprio come se nel mondo in cui vive non ce ne fosse abbastanza per emergere. Sicuramente è un bel gioco (chiedete a Salciccia e ad Air Baltic, ma anche a lady tre chic che ci ha trovato tante amiche), un modo per condividere con gli altri un pezzo del proprio mondo, ma è proprio impossibile interagire in pubblico? E' un'eresia chiedere alle donne (ovviamente sentimentalmente libere) di concedere una chance a chi prova a conoscerle o agli uomini di essere più decisi, ma meno rudi nel farlo? Intanto gustatevi i Talking Heads

mercoledì 22 ottobre 2008

Emo, la nuova strada della musica giovane

Io sarò diventato vecchio, ma questa roba mi sembra non sia poi così nuova, nè tanto meno entusismante. Godetevi i Dari

lunedì 20 ottobre 2008

Un interrogativo senza risposta

Non capisco perchè le donne amino tanto i gatti. I gatti sono indipendenti, non ascoltano mai, non vengono mai quando li si chiama, amano restare fuori tutta la notte, e quando sono a casa, tutto quello che vogliono è essere lasciati tranquilli a dormire. In altre parole, tutte le caratteristiche che le donne odiano in un uomo, esse le amano in un gatto.

venerdì 10 ottobre 2008

Gli statali chiedono ancora più soldi

Le segreterie nazionali di Fp-Cgil, Cisl-fp e Uil-pa e Uil-fpl hanno decisoun pacchetto di protesta a sostegno del rinnovo del contratto di lavoro
Statali, tre giorni di stop regionale poi il grande sciopero nazionale
Se non arrivano risposte prima dell'approvazione della Finanziaria

(da Repubblica.it) ROMA - I sindacati del pubblico impiego hanno deciso oggi tre scioperi regionali (Nord, Centro, e Sud e Isole) da tenersi in tre distinte date. In seguito, "in assenza di adeguate risposte", è prevista un'ulteriore giornata di sciopero nazionale, con manifestazione. Le iniziative di lotta sono state decise a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto. La notizia della protesta è stata commentata con stupore dal ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta. "Non capisco cosa voglia il sindacato, i soldi ci sono", ha detto. "Con questi chiari di luna - ha aggiunto - avere sei miliardi mi sembra un elemento di grande positività". "Dov'è la copertura per altre risorse? - ha insistito il ministro - Con questi chiari di luna, di cosa stiamo parlando. Sta crollando un po' di economia, ci sono problemi in giro e di cosa stiamo parlando". Ma in una nota congiunta i 4 sindacati di categoria spiegano che questo è solo l'inizio. "Dopo questa prima tornata (di scioperi regionali ndr) - si legge - in assenza di adeguate risposte da parte di tutti gli interlocutori, le organizzazioni sindacali saranno costrette a proclamare, prima dell'approvazione della legge finanziaria, un'ulteriore giornata di sciopero con una manifestazione nazionale". Con tutta probabilità, dunque, gli scioperi regionali si dovrebbero tenere tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre. Mentre l'eventuale sciopero generale sarà tra metà novembre e dicembre, quando l'esecutivo approverà la finanziaria. (...)

N.B.: Un sol grido, un sol fiato: BASTA!!! Gli operai faticano ad arrivare a fine mese e i sindacati che fanno, chiedono ancora aumenti per gli statali?!?!?! Facciamoci due risate con Giacobazzi

giovedì 9 ottobre 2008

Le banche cadono in piedi e i consumatori si adeguano

(Da Corriere.it) Palazzo Chigi vara il decreto legge. Tremonti: pronti ad aiutare istituti in difficoltà
Crisi, dal governo fondo da 20 miliardi. Il premier: nessuna banca italiana fallirà
Al ministero i vertici di Bankitalia, Mediobanca, Abi e Confindustria. Veltroni: «Pronti a un confronto»

ROMA - Il governo stringe sulle misure per fronteggiare la crisi dei mercati. Il Consiglio dei ministri, riunitosi mercoledì sera a Palazzo Chigi per l'esame del decreto legge su «misure urgenti per garantire la stabilità delle banche e del risparmio», ha deciso di mettere a disposizione del sistema bancario un fondo di 20 miliardi di euro per fronteggiare la crisi finanziaria. (...) Berlusconi si è sentito di promettere: «Nessuna banca italiana fallirà». Giovedì mattina alle 8.30 il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, riferirà alla Camera sulla situazione.
L'APPELLO AGLI ITALIANI - «Voglio dire agli italiani che devono stare sereni» ha detto ancora il capo del governo. Per Berlusconi il sistema italiano ha «delle garanzie, e a queste garanzie si aggiunge la garanzia del Tesoro, dello Stato». E ha concluso dicendo agli italiani: «Non ritirate i vostri depositi e non mettete sotto il materasso i soldi».
GARANZIA DEPOSITI - Tra le misure che il governo sta mettendo a punto c'è la garanzia dello Stato sui depositi bancari fino a 100mila euro. Si tratta, in pratica, della ratifica di quanto deciso dall'Ecofin, con l'aumento delle garanzie pubbliche sui depositi ad almeno 50 mila euro. Attualmente in Italia i depositi sono garantiti fino a 103mila euro dal fondo interbancario, che è privato e alimentato dagli istituti di credito.
ITALIA DEI VALORI - E dopo il Pd, anche l’Italia dei Valori apre alla possibilità di una collaborazione con il governo per fare fronte alla crisi dei mercati. «Siamo intenzionati e disponibili a lavorare per arginare la crisi che riguarda tutto il Paese, non una sua parte».


N.B.: Per carità rassicurare va bene, ma di aiuti alle banche non ne aveva già dati tanti Prodi? Siamo alle solite: gli speculatori, i "furbetti", i capitalisti rischiano e chi va a metterci una pezza? Ovvio lo Stato che da questi signori è da sempre foraggiato. Pensate solo che 20mila miliardi equivalgono a circa 400 euro pro-capite (bambini, vecchi e casalinghe comprese), cifra che per molti significa un mese d'affitto risparmiato o per molte famiglie sarebbe (per un nucleo di 4 persone sarebbero 1.600 euro) quella boccata d'ossigeno che molti attendono. Invece no: ecco la liquidità per salvare chi ha cercato di speculare sui nostri soldi!!! Meno fame di danaro e più oculatezza non ci avrebbe portato a questo punto...

P.S.: Un consiglio: se non si hanno i soldi per il superfluo allora riparmiatevelo, non fate lunghe e penose rate per comprare oggetti di cui potreste tranquillamente fare a meno. La pubblicità vi invoglia? Ascoltate la radio e leggete i giornali, sarete più informati e meno squattrinati

martedì 7 ottobre 2008

Statali, nuovi aumenti di stipendio? Ma siamo impazziti!

ROMA (Reuters) - I sindacati degli statali non sono soddisfatti dell'incontro di stamani con l'Aran e confermano la mobilitazione messa in piedi da fine settembre aprendo alla possibilità di uno sciopero generale.
In un comunicato unitario i segretari generali di Fp-Cgil, Carlo Podda, della Fps-Cisl, Rino Tarelli, e della Uil-Pa Salvatore Bosco, chiedono anche al governo di aprire un tavolo di confronto sul pubblico impiego.
La riunione all'Aran "non ha affrontato i nodi preliminari della vertenza sul lavoro pubblico messa in atto dalle organizzazioni sindacali nel mese di giugno", spiega la nota nella quale i tre sindacati ribadiscono la propria disponibilità a trattare ma confermano "la mobilitazione in atto allo scopo di ottenere dal governo il tavolo negoziale generale".
"Nel corso di questa settimana, le segreterie nazionali valuteranno le ulteriori iniziative di lotta da assumere", conclude la nota.

N.B.: Prima di tutto mi scuso per il mio prolungato silenzio, ma in questo fine settimana ho gioito per la vittoria della Scudetto della Fiorini Forlì (softball, sport forse a molti sconosciuto, ma molto bello), intristito per la prestazione della Yoga Forlì (sconfitta per 3-0 da Treviso senza lottare o quasi), ma rieccomi a voi. Non penso ci sia molto da dire sulla notizia che vi riporto se non che i sindacati devono smetterla di difendere sempre il pubblico impiego solo perchè da quel bacino arrivano i maggiori proventi per le loro casse (leggasi "tesseramento"). Aumentare ancora lo stipendio ai dipendenti statali sarebbe non solo uno scandalo, ma un vero affronto per chi lavora e ogni giorno fatica ad arrivare alla fine del mese. I dipendenti statali scioperano? Bene licenziamoli tutti, assumiamo nuovo personale a stipendi più equi e facciamo firmare loro in anticipo la lettera di dimissioni da utilizzare entro i primi dieci anni di assunzione. Così si stimola un lavoratore non regalando soldi a chi da anni affossa l'Italia. Come sempre chiudo con un video che spero vi faccia sorridere... CANOTTAGGIO IN UFFICIO ... alla prossima

venerdì 3 ottobre 2008

L'alcol fa bene alla memoria


(da Adnkronos) - L’alcol cancella brutti ricordi e preserva buoni

E' la scusa perfetta per chiedere un altro drink. Alzare il gomito, come suggerisce un antico adagio, aiuta a dimenticare. E nel migliore dei modi. Stando alla ricerca della Sussex University, infatti, l'alcol spazza via dai recessi della memoria solo i cattivi ricordi, preservando quelli buoni. Una scoperta, suggerisce Theodora Duka, ricercatrice a capo dello studio, che potrebbe aiutarci a comprendere meglio i meccanismi della dipendenza da alcol. Se dell'ultima sbornia abbiamo stampati nella memoria solo gli attimi di allegria e ilarità, infatti, la prossima volta saremo portati a esagerare nuovamente con i drink, dimenticandoci delle figuracce o dei momenti peggiori che hanno caratterizzato la notte all'insegna della baldoria e della sbronza. Poco si sapeva degli effetti dell'alcol sulla memoria, mentre è noto che i drink riducono l'ansia, facilitano le relazioni sociali e ci rendono allegri. Ora la ricerca della Sussex University ha svelato un aspetto finora sconosciuto, ponendo due gruppi di volontari davanti a delle istantanee e invitandoli a riconoscere le immagini dopo uno o più drink, o a 'secco'. Bevitori e astemi hanno dimostrato di ricordare meglio la prima serie di fotografie. Ma nei primi la memoria ha funzionato anche meglio, con una capacità di richiamare le immagini più vivida.


N.B.: Magari è anche vero, ma sa tanto di ricerca sovvenzionata da qualcuno che ha interesse nell'aumento della vendita degli alcolici....

Il futuro del giornalismo

(da Agendacomunicazione.it) - IL FUTURO DEL GIORNALISMO,LA CRONACA DEL CONVEGNO DELL'ORDINE DI MILANO

«Siamo pronti a una vertenza generale sulla libertà d’informazione che coinvolga, come protagonisti e soggetti del confronto, giornalisti, editori, centri media, agenzie di pubblicità e lettori-consumatori»: questa è la dichiarazione di Letizia Gonzales, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, a chiusura del convegno su “Il futuro del giornalismo. Le notizie, le idee, gli italiani, la pubblicità” che si è svolto ieri nell’aula magna dell’Università Statale di Milano.Il convegno (oltre 500 i partecipanti) è stato l’occasione per presentare i risultati di una ricerca scientifica che l’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha commissionato a Enrico Finzi di AstraRicerche. Lo studio demoscopico (il primo del genere in Italia) ha preso in esame tre filoni: l’immagine dei giornalisti tra i lettori, il ruolo di Internet e l’efficacia della pubblicità. I risultati della ricerca sono stati poi dibattuti in una tavola rotonda moderata da Enrico Regazzoni (Direttore dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Milano) con Lorenzo Del Boca, presidente Ordine nazionale giornalisti (“Oggi non è più il giornalista che cerca le notizia, ma sono le notizie che cercano il giornalista. Internet ha cambiato il “mestiere” e messo in difficoltà la nostra professione. Abbiamo di fronte una sfida che dobbiamo affrontare e vincere, ma la società civile dica se vuole un giornalismo omologato o se vuole ancora che il giornalismo sia cane da guardia del potere”), Maurizio Belpietro, direttore di Panorama (“siamo troppo autoreferenziali. Rappresentiamo un sistema di potere che parla al potere. Oggi c’è un’overdose d’informazioni, il lettore chiede di capire e di essere orientato”), Emilio Carelli, direttore di Sky Tg 24 (“Nostro obietivo è fare Tg indipendenti e non schierati: è l’unico modo per differenziarci. Su Internet si leggono troppo spesso delle bufale: è necessario verificarle, sempre. In questo senso il ruolo del giornalista va difeso a oltranza”), Giampiero Gramaglia, direttore Ansa (“è nostro dovere selezionare, scegliere e certificare le notizie. Per noi, poi, è tempestivo non chi dà per primo la notizia, ma chi sa mettere in evidenza gli elementi essenziali e certi”), Carlo Malinconico, presidente Fieg (“il numero delle copie vendute dai giornali è in continuo calo, ma la domanda e il ruolo del giornalista rimane fondamentale. La presenza di nuovi soggetti sul mercato deve essere interpretata come risorsa. Ma chi lavora in questo mondo ha ancora troppe barriere che coinvolgono il sistema, dalla produzione alla distribuzione”)....(da http://www.odg.mi.it/).


N.B.: Ho tagliato qualche commento per non farvi dolere troppo di aver deciso di perdere un poco del vostro tempo con questo blog. Quello che mi fa ridere è che tutti si interroghino sull'indipendenza dell'informazione quando ormai si sa benissimo che è sempre più difficile trovare l'imparzialità, ma a questo molti giornalisti sono stati costretti (anche i giornalisti devono mangiare). Ricordate: avere una tessera non significa saper svolgere al meglio un lavoro. Comunque guardando la situazione italiana, i giornali dovrebbero essere i contraltari del potere, dovrebbero tenere a freno i politici portandoli a fare il bene della gente, ma questo non è ormai più possibile. Perchè? Perchè prima di tutto tu che mi stai leggendo sono certo che oggi (mi scuso per chi invece lo ha fatto) non hai comprato nemmeno un quotidiano. Sì comprato, verbo strano, bruttino, ma indispensabile per avere l'indipendenza della comunicazione, ove sia ancora possibile. I piccoli, vecchi editori, vendettero agli attuali "squali" (Agnelli, De Benedetti e Berlusconi) perchè la gente non li seguiva. Un giornale deve potersi sostenere da solo (e qui posso essere in parte d'accordo col "Messia" Grillo), ma per farlo ha bisogno della gente. E' inutile rivolgersi ai giornali sempre e solo quando se ne ha bisogno e snobbarli quando non servono. Di questo passo la carta stampata libera non potrà più aiutare nessuno, perchè non esisterà più. Comprare uno o più giornali, leggerli da cima a fondo (perdendo anche due ore della propria giornata o sostituendo la visione di un reality con la lettura di un giornale), approfondire ogni argomento al meglio, magari anche usando fonti internet, può solo farci crescere e permettere all'editoria di non essere schiava dei grandi capitalisti.

mercoledì 1 ottobre 2008

Grillo al Palafiera

Mi hanno spedito a sorbirmi il nuovo messia e perciò vi regalo un salto nel mondo dei ricordi http://www.youtube.com/watch?v=LR7ko6vs51w A più tardi!

martedì 30 settembre 2008

Rifiuti, un'emergenza che nasce dall'egoismo

(da Repubblica.it) - NAPOLI - Chiaiano ieri sera era di nuovo in strada. Assemblea popolare, all'ormai famosa rotonda "Titanic", il punto da cui parte la strada per la discarica. Nel frattempo in Irpinia i sindaci dell'area del Formicoso schieravano i loro Consigli comunali davanti al sito della prevista discarica in zona, per protestare contro la presa di possesso dell'area da parte dell'esercito. Non è un buon clima per Silvio Berlusconi, che sarà di nuovo domani a Napoli per fare il punto sulla emergenza rifiuti. A Chiaiano, dopo gli incidenti di sabato sera, ieri i comitati di lotta sono tornati in strada, bloccando il traffico. Era stato infatti considerato una provocazione il persistente diniego all'ingresso in discarica di una delegazione nella quale il sindaco di Marano, Salvatore Perrotta, voleva includere tecnici di sua fiducia.

Insomma ci si continua opporre alla discarica, che nessuno può definire inutile, perchè vicino a una serie di case che qualcuno autorizzò a costruire a suo tempo probabilmente (eufemismo) infrangendo regole e leggi. Per di più i sindaci che per anni non hanno fatto nulla sul fronte rifiuti ora vorrebbero controllare il lavoro dello Stato? Siate seri dimettetevi...


Intanto i tempi dell'impianto slittano. A fine giugno Guido Bertolaso aveva annunciato che i primi conferimenti di spazzatura nella discarica non si sarebbero avuti prima di novanta giorni, ovvero in questo periodo. Ora si parla di "non oltre due mesi da adesso" per il primo camion e "non oltre quattro mesi" perché l'impianto sia a regime.

E cosa vuoi che non si metta in sicurezza il sito e che i liquami dei rifiuti vadano a inquinare il terreno?

C'è anche un partito, l'Italia dei Valori, che ormai fiancheggia la protesta: un suo deputato Franco Barbato, è costantemente in piazza con i comitati, un documento del partito afferma che "il numero di discariche e termovalorizzatori previsto nel piano del governo appare totalmente sovradimensionato", Antonio Di Pietro continua a denunciare che l'emergenza rifiuti, fuori dal centro di Napoli, non è affatto terminata. Il tutto mentre il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, dopo aver ottenuto 60 milioni di opere nell'area, specie per il Parco dei Camaldoli, tenta di sdrammatizzare: "Le reazioni dei cittadini sono dovute a paure per qualcosa che non deve far paura".

Di Pietro prova a cavalcare qualsiasi protesta per prendere due voti ora che Veltroni gli ha tagliato i finanziamenti, ma su questo non si deve far politica, ma informazione e cercare di difendere la salute dell'Italia. Per quanto riguarda Rosa Russo Jervolino che dire.... basta ciò che è suscritto...

Intanto in Alta Irpinia si riaccendono gli animi, nell'area del Formicoso, per la prevista discarica da circa 2 milioni di tonnellate. Un impianto già oggetto di numerose proteste, fra cui una manifestazione-concerto ad agosto con Vinicio Capossela. Ieri mattina l'esercito si è presentato all'alba, ha preso possesso del sito e lo ha recintato con filo spinato per dare il via ai carotaggi sui suoli. I cittadini del Comune più vicino, Andretta, si sono recati davanti al sito, dove sono stati raggiunti da sindaci e esponenti di un'altra decina di Comuni della zona. "Perché questa accelerazione? - lamentava il sindaco di Andretta Angelantonio Caruso - Siamo stati presi in giro, continueremo a combattere". La lotta potrebbe assumere varie forme: già si parla di una lettera a Giorgio Napolitano e di una discesa dei sindaci a Napoli, domani, per presentarsi in catene a Berlusconi. E giovedì Provincia e Comuni hanno indetto uno sciopero generale.


Ma come? Perchè l'accelerazione? E che vuoi che, come sempre, in Italia si continuino a terminare le opere quando non servono più a nulla? Oppure preferivate che fosse la solita azienda camorristica ad aggiudicarsi l'appalto? Non ho parole.... la vostra merda dovete smaltivervela!!!!!!!!!!

lunedì 29 settembre 2008

A Ravenna vogliono tassare l'acqua piovana

(Dal Tgcom) - Ravenna, tassata anche la pioggia
I cittadini ricorrono al Ministero

A Ravenna anche la pioggia costa. L'ente pubblico della rete idrica (Ato) ha deciso di inserire nella bolletta una voce relativa alla gestione delle fognature delle acque bianche, ovvero quelle derivanti dalla raccolta dall'acqua piovana. Secondo l'Ato, in media ogni temporale incide per il 3% sulla tariffa dell'acqua potabile stabilita per ogni utente. Immediata la mobilitazione dei consumatori, che si sono rivolti al ministero dell'Ambiente.
Ma non è tutto qui. La delibera dell'ente, emessa a gennaio, prevede infatti anche il recupero dei costi per il 2005, il 2006 e il 2007. Grazie alla "tassa sulla pioggia", l'Ato risparmierà ogni anno più di un milione di euro e per gli anni passati ne recupererà oltre tre. Ma i cittadini non ci stanno. Contro l'inserimento dei costi piovani in bolletta si sono subito schierate le associazioni dei consumatori, che promettono battaglia. La lista civica comunale "Per Ravenna" si è rivolta al ministero dell'Ambiente, chiedendo al Comitato per la Vigilanza sull'uso delle risorse idriche un pronunciamento chiaro sulla nuova imposta.
Risposta che è subito arrivata dal presiendente del Comitato, Roberto Passino: la tassa sulla pioggia è illegale, perché l'attuale normativa esclude che i costi per lo smaltimento delle acque meteoriche possano essere imputati al servizio idrico. L'Ato ravennate, dunque, dovrà prenderne atto, ma sulla vicenda c'è anche un altro colpo di scena. L'assessore regionale dell'ambiente dell'Emilia Romagna, Livio Zanichelli, si è invece schierato a favore dell'imposta piovana. "I Costi per lo smaltimento delle acque meteoriche nel territorio dell'Emilia Romagna devono essere computati nella tariffa del servizio idrico integrato - ha spiegato Zanichelli a Repubblica -. La disamina della questione alla luce delle sole norme statali rappresenta un esercizio interpretativo inconcludente".
Della stessa opionione è anche l'assessore all'Ambiente del comune di Ravenna, Gianluca Dradi. "I costi della collettività se non si recuperano in bolletta, si pagano sulla fiscalità generale - ha precisato-. Questo metodo ci era sembrato più corretto, perché così, trattandosi di un calcolo di media in percentuale, è costretto a pagare di più chi consuma di più e cioè spesso fabbriche e grandi impianti. SUlla bolletta degli utenti il costo incide davvero poco". Il caso è aperto.


N.B.: Lascio a voi ogni commento, ma penso che davvero ci manchi solo vederci tassata l'aria... Ah, gustatevi questo bel cartone animato...http://it.youtube.com/watch?v=LCOk1PXHmnY

venerdì 26 settembre 2008

La scuola italiana è allo sbando e ve lo dimostro (2)

(da La Stampa.it) - Scuola, minacciare bocciatura è reato
Lo ha stabilito una sentenza della Corte di Cassazione rilevando che «si tratta di una minaccia grave»

ROMA. Rischia di andare incontro a una condanna il professore che minaccia bocciature agli alunni. È quanto si evince da una sentenza con cui la Cassazione ha confermato la condanna di un docente di un liceo scientifico che era finito sotto processo per minaccia aggravata nei confronti di una studentessa alla quale, secondo l’accusa, aveva detto che «non aveva più alcuna possibilità di essere promossa» dopo un’assemblea in cui la madre della ragazza aveva proposto che non fosse mantenuta la continuità didattica dell’insegnante nel successivo triennio.Per la Suprema Corte (sesta sezione penale, sentenza n.36700), «correttamente i giudici hanno ritenuto sussistente la minaccia grave», poichè «per una studentessa la ingiusta prospettazione di una bocciatura rappresenta una delle peggiori evenienze, tale da poter configurare l’aggravante». Non ha rilevanza, secondo gli ermellini, il rilievo proposto dall’imputato nel ricorso per cui il reato non sarebbe configurabile in quanto il «male minacciato», ossia la bocciatura, non dipendeva dalla sua volontà ma da un organismo collegiale (il collegio dei docenti).«L’impossibilità di realizzare il male minacciato - si legge nella sentenza - esclude il reato solo se si tratti di impossibilità assoluta, non quando la minaccia sia idonea ad ingenerare comunque un timore nel soggetto passivo». Nel caso in esame, giustamente, conclude la Cassazione, i giudici del merito «hanno riconosciuto che la minaccia di una ingiusta bocciatura rivolta dal professore fosse idonea ad ingenerare nella studentessa forti timori, incidendo la sua libertà morale».

N.B.: Poveri bambini, possono fare i bulli, riprendere le maestre e renderle ridicole o addirittura mettere in dubbio il loro posto di lavoro o la professionalità, ma non possono essere messi di fronte alla realtà dei fatti. Minaccia grave?!!? Mah, non voglio dare giudizi sull'operato dei giudici della Cassazione, ma a chi insegna vanno lasciati alcuni strumenti di stimolo che servono per aiutare lo studente a crescere. Certo minacciare la bocciatura è forse l'estremo tentativo di recuperare un alunno, ma se viene censurato per legge viene anche privato l'alunno stesso di un mezzo per aumentare il proprio impegno. Si difendono troppo i diritti in questa società, dimenticando i doveri dell'individuo, grande o piccolo che sia e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, tutti i giorni....

La scuola italiana è allo sbando e ve lo dimostro

(Da La Stampa.it di Jacopo Iacoboni)
Lo sconcertante esito dei test d'accesso

BOLOGNA. Un po’ sbrigativamente, uno direbbe che somari. Ma bisogna capirli, poveretti, con l’Italia che si trovano.Se il ministro dell’Istruzione va a fare l’esame da avvocato in Calabria dove si passa di più, che sarà mai se un aspirante scienziato politico - ai test d’ammissione per «Scienze internazionali» all’università di Forlì - alla domanda «chi uccise Giacomo Matteotti?» risponde «le Br»? È appena accaduto, università di Bologna.La questione è stata sollevata, per la verità con comprensibile sofferenza, da Filippo Andreatta, il figlio di Beniamino, professore in quell’ateneo, che ha avuto la ventura di correggere i test d’ammissione alla scuola in Scienze internazionali della facoltà «Roberto Ruffilli» di Forlì. La platea, non composta da aspiranti veline o palleggiatori ma da gente che da grande (sono già grandi, per la verità) vorrebbe fare il diplomatico o il ricercatore, ha dipinto un indimenticabile ritratto dello spirito del tempo. Ha raccontato Andreatta: «Nessuno degli studenti intervistati aveva una conoscenza dettagliata dell’evoluzione politica della Repubblica, e la maggior parte non ne ha nemmeno un’idea generale». E ha fornito qualche piccola prova.Ne è nato uno stupidario che in queste ore molto sta facendo ridere - e preoccupare - Bologna, la città di questa storia tragicomica, politicamente superimpegnata, rossa ma anche cattolicissima, epicentro nel passato recente di eventi cardine della storia repubblicana, e in quello recentissimo culla del prodismo e del Mulino, l’ultima esperienza di centrosinistra vincitore vista in Italia. Italia illuminata, insomma, non le caverne della storia. I ragazzi di tutto questo non sembrano essersi accorti. Nessuno gliel’ha detto. Erano alla playstation. «Chi ha ucciso Giacomo Matteotti?». Risposta: «Le Br» (peraltro collocate cronologicamente nei primi Anni Sessanta). «Chi era Roberto Ruffilli?» (oltretutto la Facoltà dove si tenevano le prove è intitolata a senatore democristiano assassinato dalle Br nell’88). «Uno scienziato». «In quale contesto hanno lavorato insieme le figure di Massimo D’Antona e Marco Biagi?». Silenzio, buio, vuoto pneumatico. «Piazza Fontana» è stata scambiata per un luogo dove vedersi il prossimo fine settimana. I fratelli Rosselli ignorati, confusi chissà, con dei costruttori di scarpe. C’è chi, alla domanda «cos’è stato il Msi?», ha detto un’azienda di stato, risposta errata a meno che non si voglia ipotizzare una sottile interpretazione da parte del ragazzo revisionista. Ad altri erano sconosciuti «quali partiti si sono fusi nel Pdl, o nel Pd»; zero anche sulla crisi nel Caucaso, le tensioni in Pakistan (attribuite a Gheddafi che qualcosa c’entra sempre), le elezioni americane o il crac finanziario negli Stati Uniti. «Le risposte in quasi tutti i casi sono state deludenti», comunica Andreatta. Spesso risibili. La professoressa, sgomenta, ha tentato la difesa in extremis: con me avevano sempre studiato. L’assimilazione l’hanno fatta però davanti al Gabibbo.Questi universitari sono convinti che il Pci di Palmiro Togliatti sia stato il partito che ha governato l’Italia «per gran parte della storia repubblicana», tesi peraltro analoga a quella che compare nell’opuscolo «Italia Forza», spedito nelle case degli italiani per le ultime elezioni. Altri lo ritengono «uno dei cardini del pentapartito», riscrittura della storia innocente quindi più interessante di quella tentata oggi con Salò. L’unico modo per esorcizzarla è, forse, la sublime ironia di tempi andati. A Torino ancora raccontano una giornata memorabile per un’intera generazione, quando Gaetano Scardocchia, direttore della Stampa, accolse così, nel salone al piano terra del giornale, i giovani usciti dalle selezioni di una scuola di giornalismo: «Siete stati tutti bravissimi, molto preparati, complimenti. A parte uno che alla domanda sul Dalai Lama ha risposto “è un vulcano”». Ovviamente, gelo davanti al leggendario direttore; che per fortuna era divertito dall’accaduto, e la buttò a ridere. Tra parentesi, l’imputata, elegantemente, si autodenunciò.


N.B.: Lancio la proposta per la nuova Università: via tutte quelle mini-facoltà nate solo per raccogliere fondi e vetusti e inutili atenei come quello del Dams. Tasse d'iscrizione gratuite per chi sostiene almeno il 90% degli esami previsti nell'anno con votazione media superiore o uguale a 28. Per tutti gli altri tasse di almeno 10 mila euro all'anno così da evitare chi si iscrive per non andare a lavorare e chi riesce a sopravvivere facendone il meno possibile per poi ritrovarsi in mano una laurea che lo premia (in termini lavorativi) oltre i propri meriti, magari sopravanzando chi non avendone realmente le possibilità è stato costretto a rimboccarsi le maniche per vivere.

L’Ue è per la libertà dei blog

(Dal Tgcom) - Il Parlamento europeo ha respinto la proposta di regolamentazione legale dei blog, che aveva suscitato critiche per via delle possibili azioni legali nei confronti dei navigatori nel caso in cui ai blog fosse stato accordato uno status giuridico. Il rapporto approvato dagli eurodeputati riconosce che gli spazi dei blogger sono ”un contributo importante alla libertà di espressione”.
Il Parlamento ha emendato il rapporto della socialista estone Marianne Mikko che chiedeva di “chiarire lo status dei blog e dei siti con contenuti generati dall’utente, assimilandoli, a fini legali, a ogni altra forma di espressione pubblica”. Il rapporto approvato dagli eurodeputati riconosce che gli spazi dei blogger sono “un contributo importante alla libertà di espressione, sempre piu’ utilizzato tanto da professionisti dei media che da semplici navigatori”.
Al posto della definizione dello status legale, nel rapporto approvato (non vincolante per gli Stati membri), si legge che il Parlamento “incoraggia un dibattito su tutte le questioni legate allo status dei blog”. Rammarico della eurodeputata relatrice: “Mi dispiace - ha commentato Mikko - nessuno voleva regolamentare Internet, solo che le parole sono un’arma da maneggiare con prudenza e a volte è giusto sapere chi c’è dietro”.

N.B.: Sta bò.... anche questo volevano regolamentare... Intanto fustatevi questa song http://www.youtube.com/watch?v=nqjqMjDI0LI

martedì 23 settembre 2008

Alitalia: Veltroni a Berlusconi: «Da Governo iniziativa»

(da Repubblica.it)- Roma - «Signor Presidente, la vicenda Alitalia rischia di giungere rapidamente ad un esito tragico. Le scrivo per rinnovare l'impegno del Pd a concorrere alla ricerca di una difficilissima soluzione positiva e per chiederLe di assumere immediatamente un'iniziativa volta ad uscire dalla paralisi che si e' determinata dopo il ritiro dell'offerta di CAI». Inizia così la lettera che il segretario del Pd, Walter Veltroni, ha inviato oggi al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. «Noi del Pd abbiamo formulato un giudizio di durissima critica alle scelte da Lei operate», ma ora il Governo «può e deve superare questo stallo. Convochi dunque le parti, immediatamente, e determini un fatto nuovo: senza accettare nè veti nè soluzioni preconfezionate. Di fronte all'incombere del fallimento, il Governo non può dire di avere già fatto tutto quello che poteva, perchè non è vero. Signor Presidente, il tempo è pochissimo. Il Governo - conclude Veltroni - deve favorire con una sua iniziativa urgente il riposizionamento di tutti gli attori».

N.B.: A parte che ho sempre odiato i teatrini politici dove una cosa è sbagliata perchè la dice il mio avversario anche se è la cosa più giusta del Mondo, analizziamo la vicenda Alitalia. La compagnia di bandiera italiana è in crisi da diversi anni (non metto il numero esatto perchè qualcuno potrebbe offendersi), ma mai nessuno ha pensato a razionalizzare un'azienda dove spinte politiche, aiuti sindacali e sotterfugi vari hanno scavato anno dopo anno un deficit incredibile per volume. Ora siamo al punto di non ritorno. Dopo il tentativo lodevole di Prodi di vendere la "patata bollente" ai francesi, fatto naufragare dai soliti sindacati impegnati più a difendere le lobby che a pensare al bene di tutti i lavoratori, è toccato a Berlusconi provare a tappare la falla, magari facilitando qualche grande imprenditore nell'incremento del proprio patrimonio. In tutto questo, con piloti strapagati che si sono anche concessi il lusso di non scendere a miti consigli (ricordiamo che un pilota Alitalia, secondo le tabelle pubblicate da molti giornali, lavora molto meno di "driver" di compagnie non vicine al fallimento), arriva Veltroni che lindo come il bucato appena lavato sprona il Governo dicendo che non è stato fatto tutto. E' vero c'è una strada: fuori tutti, piloti, assistenti, personale di terra, ma soprattutto dirigenti politicizzati con stipendi d'oro. Cosa resta? Beh, le cose importanti: gli aerei e le rotte. Poi basta assumere tutto il personale che serve a costi più bassi (se vuoi lavorare ti accontenti e invece di 3.000 puoi incassare 1.800 euro e vivere ugualmente bene), ripensare alla copertura delle rotte interne (incassando quei soldi che gli aeroporti, e quindi dalle amministrazioni locali e quindi dallo Stato azionista di Alitalia, danno alle varie compagnie minori italiane ed estere) e razionalizzare gli stipendi di dirigenti spesso e volentieri inutili. Fattibile? Non lo so. Soluzione utopistica? Può darsi. Ma se destra e sinistra invece di battagliare solo a parole (perchè spero che nessuno creda ancora a due schieramenti contrapposti) lavorassero unite, forse questo Paese ricomincerebbe a camminare e l'alternanza servirebbe a qualcosa non solo ad assumere nuove segretarie ogni due-tre-quattro o cinque anni.

lunedì 22 settembre 2008

La Cei: "Preoccupa la povertà in Italia"


(Da Repubblica.it) ROMA - I vescovi sono preoccupati per la situazione di povertà che investe la società, soprattutto le famiglie. A farsi portavoce di questo sentimento è il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, in apertura dei lavori del Consiglio permanente. Un discorso fitto di giudizi sull'operato del governo (positivi su fronti quali il federalismo e la scuola, scettici sugli interventi nel sociale) e anche di ricette, tutte in linea con quanto la Chiesa cattolica ripete da tempo sui temi più scottanti. La situazione economica. "La gente avverte sulla scena politica una certa voglia di fare - dice Bagnasco - ad esempio per colmare gli scarti infrastrutturali e per risolvere alcune delle grandi emergenze aperte, ma per ora non si attenua quella percezione di impoverimento di cui s'è detto in precedenti occasioni. Nessuno evidentemente può ignorare le condizioni poste da una sempre più complessa crisi internazionale e dai suoi caratteri per lo più inediti, dovuti a una globalizzazione sostanzialmente poco governata". In questo quadro la Conferenza episcopale italiana propone un sistema fiscale basato sul quoziente familiare che garantisca una maggiore equità fiscale. Bagnasco invoca quindi "misure organiche che diano un minimo di serenità, consentendo ai nuclei familiari di pianificare le loro prospettive di vita".


N.B.: Allora capiamoci: cara Chiesa di Roma che da tempo occupi gran parte del territorio italiano con le tue strutture e non paghi gli oneri che invece famiglie, liberi professionisti o imprenditori pagano, è inutile lagnarsi della povertà in Italia e continuare a girare con i cesti o le sacche per le offerte durante le funzioni religiose. Addirittura ci sono realtà (non ultima a Bocconi nella valle del Montone) dove la comunità organizza feste paesane e raccolte fondi per pagare i debiti, sottolineo debiti, della parrocchia (leggasi lavori infrastrutturali e bollette varie), mentre la Chiesa Cattolica resta una delle istituzioni più ricche che si siano al Mondo. Se davvero i vescovi sono preoccupati della povertà che c'è in Italia comincino a mandare 50 euro al mese a ogni famiglia, impieghino l'8 per mille stabilito per legge (viva lo stato laico) per sovvenzionare le famiglie. Basta con le uscite propagandistiche e con le lamentele, fate qualcosa per gli italiani oppure liberate le pagine dei giornali per cose più serie!!!

domenica 21 settembre 2008

La Fiorini è in finale Scudetto

Qualcuno, forse, non ci credeva più dopo le due sconfitte consecutive subìte sabato, ma la Fiorini Forlì, con la decisiva vittoria nella quinta partita di semifinale, è approdata alla finalissima per il tricolore. Le romagnole hanno sconfitto per 2-0 le favoritissime dell'Amga Legnano con una gara perfetta, mostrando quelle qualità pronosticate alla vigilia del campionato, ma finora mostrate solo a sprazzi. Ora nell'atto conclusivo del campionato di Softball femminile italiano la Fiorini se la dovrà vedere col Bollate (capace di tarpare le ali al San Marino) in una sfida dal pronostico obiettivamente molto difficile. Prime due partite sabato prossimo in Lombardia, poi le ultime tre nel fine settimana del 4-5 ottobre al "Buscherini" di Forlì con tutta la città che sarà chiamata a sostenere la propria squadra.


Per chi magari non c'era, per chi vuole ricordare un video che speriamo sia di buon augurio per la Fiorini: http://www.youtube.com/watch?v=iXXyj3TnLws

sabato 20 settembre 2008

Obesità e diabete, sotto accusa la plastica

Un componente di alcune materie plastiche, il bisfenolo A - usato perfino per i biberon -, è oggetto di aspro dibattito tra gli scienziati per i suoi presunti effetti nocivi


Siete obesi o diabetici? La colpa potrebbe essere di ciò che bevete. Anzi, di ciò che contiene quello che bevete. Da mesi, infatti, c’è un acceso dibattito attorno al bisfenolo A (BPA), uno dei componenti della materia plastica usata per bottigliette, confezioni per alimenti, lenti a contatto e perfino biberon. Il bisfenolo A è annoverato tra i cosiddetti "interferenti endocrini", le sostanze, cioè, che riescono a danneggiare le ghiandole e le cellule che regolano il normale funzionamento del corpo. In attesa di conoscere il responso di nuove ricerche che dovrebbero chiarire il grado di pericolosità del bisfenolo A, il governo degli Stati Uniti ha diffuso in settimana un comunicato per aiutare i consumatori a ridurre l’assunzione “indiretta” di BPA.“Per ora riteniamo che sia sicuro e quindi non raccomandiamo alcun cambiamento nelle proprie abitudini – ha spiegato Laura Tarantino, capo dell’ufficio per la sicurezza degli additivi alimentari della Food and Drug Administration (FDA) -. Ci sono comunque degli accorgimenti che le persone possono rispettare per ridurre la loro esposizione”.Per esempio, ha spiegato la Tarantino, i consumatori possono evitare i contenitori di plastica contrassegnati dal numero di riciclaggio “7” (vai all'immagine esempio) e soprattutto non riscaldar bevande e cibi al loro interno: il calore infatti aumenta il rilascio di tale sostanza, sospettata di essere nociva.Più del 90% degli americani presenta tracce di BPA nel proprio corpo, ma la FDA rassicura: il livello di esposizione sia troppo basso per causare rischi alla salute, anche nel caso di bambini e dei ragazzi. Ma non tutti concordano. Alcuni ricercatori sono convinti che il bisfenolo A sia in grado di danneggiare il corpo umano anche se assunto a piccole dosi.Due ricercatori dell'Università di Dartmouth hanno esaminato i campioni di urina di 1.455 persone, riscontrandovi tracce di BPA. Dei soggetti sperimentali, 136 soffrivano di diabete e 79 di disturbi cardiocircolatori, ben più di quanto ci si sarebbe potuti attendere sulla base di un andamento statistico normale.La questione è particolarmente spinosa e non sembra destinata a risolversi nell’immediato. L’industria chimica ha immediatamente preso le distanze dalla ricerca, sostenendo che i problemi di salute potrebbero non dipendere dall’assunzione di BPA. A confermarla vi sono invece alcuni studi condotti su animali, che hanno accusato problemi riproduttivi e ormonali. Secondo altre indagini, il bisfenolo A sarebbe addirittura responsabile di tumori alla prostata, alla mammella e al sistema riproduttivo.La FDA, che avrebbe il potere di bandire la sostanza dai contenitori alimentari, attende l’esito di nuove ricerche. La cautela è d’obbligo. Se i risultati fossero confermati, ci sarebbe una mezza rivoluzione dei consumi: il BPA è infatti presente da oltre un cinquantennio in una vasta gamma di prodotti di largo consumo, come elettrodomestici, equipaggiamento sportivo, cd, lenti a contatto e perfino biberon e bottigliette d’acqua.

N.B.: Non so come potremo tutelarci e se questa ricerca porterà a risultati preoccupanti, ma resta il fatto che ogni giorno che passa il profitto di pochi lede la libertà dei tanti e chi dovrebbe difendere i "piccoli" si "vende" ai "grandi" voltando le spalle da un'altra parte. Così non si può andare avanti...
In vena di tristezze eccovi un'altra chicca: pearl jam unplugged http://it.youtube.com/watch?v=Vi2x28FEwCo

giovedì 18 settembre 2008

Il test

Stai rientrando a casa, e' notte e piove a dirotto. Passi davanti alla fermata di un autobus e vedi tre persone che lo stanno aspettando.1. Un'anziana signora che sembra sul punto di morire.2. Un vecchio amico che una volta ti ha salvato la vita.3. La donna (o uomo) dei tuoi sogni, la tua anima gemella.Nella tua auto c'e' posto solo per una persona e tu non puoi tornare alla fermata dell'autobus una volta che te ne sei allontanato (non si sa perche' ma e' cosi'). A chi offri un passaggio? Pensaci bene prima di rispondere. Questo quesito e' stato usato da importanti societa' di selezione per decidere chi assumere. Non sparare una risposta a caso, ma pensaci... Potrebbe essere un quesito interessante...

a) Potresti dare un passaggio all'anziana signora e salvarle la vita
b) Potresti dare un passaggio al tuo vecchio amico e ricambiargli cosi' il favore
c) Ma d'altro canto potresti non ritrovare mai piu' la tua anima gemella.

PENSACI!

Il candidato che fu assunto (uno su 200) non ebbe nessun problema a risolvere il quesito. Disse: Darei le chiavi della macchina al mio amico e gli chiederei di portare l'anziana signora in ospedale. Io starei a fare compagnia alla mia anima gemella fino all'arrivo del bus! La morale della storia e' che guadagnamo molto di piu' se riusciamo a superare con la fantasia i nostri limiti e se riusciamo a guardare "oltre".

Nessuno pero' e' mai arrivato alla risposta vera e a quella piu' sensata: investire l'anziana signora per porre fine alle sue sofferenze, fare all'amore con la ragazza dei miei sogni sul cofano dell'auto e andarmene col migliore amico a bere birra fino a ubriacarmi !!!

Zidane dispiaciuto per la testata


(Dal Tgcom) - Si sa che nel mondo del calcio il senno del poi è sempre più gettonato del senno del prima. Regola che non fa una piega nemmeno per il campione di Francia Zinedine Zidane. Artista del pallone per Marsiglia, Juventus e Real Madrid, ma da tutti ricordato (almeno qui in Italia), per la testata a Marco Materazzi nella finale del Campionato del Mondo del 2006.
Testata per la quale il fantasista transalpino non si è mai sentito in dovere di chiedere “scusa”. Ora, forse, una parziale ammissione di colpa. “Ho sbagliato, mi pento”, queste le brevi parole rilasciate a Besma Lahouri, il giornalista che sta scrivendo il libro dei segreti “La faccia nascosta di Zidane”. Nel libro, che apre molti cassetti tenuti chiusi nella vita di Zidane, c’è la “confessione” ad Akbou, un cugino del fantasista che vive in Algeria.
E che, nel dicembre 2006, fece tutta la strada dalla Kabylia fino ad Algeri per parlare con Zizou di “quella testata, un gesto tipico di casa nostra”. Akbou, farmacista di 40 anni, disse a Zidane che aveva “fatto bene” a reagire alla provocazione dell’azzurro ma l’ex numero 10 replicò secco: “non dire mai più che ho fatto bene a dare quella testata a Materazzi. Non ho fatto bene e mi dispiace”.


N.B.: Un'unica piccola riflessione: ma vi sembra normale che questa news arrivi proprio mentre sta per uscire il libro sulla storia di questo giocatore? Del resto, se non ve ne siete mai accorti, succede spesso e volentieri che prima dell'uscita di qualche pubblicazione o di un film vengano alla luce delle ghiotte anticipazioni. Si chiama pubblicità "nascosta", a mio partere, e troppo spesso ci si cade senza farlo notare al lettore.


P.s.: giusto per sorridere e ricordare eccovi un'altra piccola chicca musicale... http://www.youtube.com/watch?v=neP-o1AXNB4

mercoledì 17 settembre 2008

"Sarà vero, dopo Miss Italia avere un Papa nero.... non mi par vero" (Pitura Freska)


(Da Repubblica.it) ROMA - Le tasse caleranno entro questa legislatura. Lo dice il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, durante l'audizione alla Camera sulla Finanziaria. Nel corso della quale esprime anche la sua preoccupazione per la crisi finanziaria internazionale: "Può aggravarsi, nel mondo e in Italia", dichiara. Giù le tasse. "In 120 giorni - sostiene il ministro - abbiamo detassato due cespiti fondamentali, la casa e il lavoro. Faremo la riduzione fiscale in funzione dell'economia e dell'andamento dei conti pubblici. Dovrà anche essere valutato il dividendo che si produrrà con l'introduzione de federalismo fiscale. E avverrà, come indicato dal programma, sull'arco di una legislatura che dura cinque anni".


Sarà vero? O come cantavano i Pitura Freska "sarà vero dopo Miss Italia avere un papa nero...". Insomma se davvero Tremonti ci farà questo regalo, senza sostituirlo con nuovi "cetrioli" e senza seguire le orme di Greenspan che già tanti guai ha fatto negli Stati Uniti, prima, e ora nel resto del Mondo, ben venga. Altrimenti non ci resta che agognare che qualcuno primo o poi si ricordi della prima regola dell'economia: "Se il consumatore finale non ha surplus l'economia è destinata a crollare".

P.s.: Tanto per ricordare e sorridere ecco il video dei Pitura Freska al Festival di Sanremo: http://www.youtube.com/watch?v=kC_cvtqh0KE

martedì 16 settembre 2008

Un capolavoro indimenticabile

Mentre l'autunno a grandi passi si sta impadronendo del territorio fino a pochi giorni fa occupato dalla bella e calda estate e mentre in ufficio la voglia di lavorare fatica a trovare spazio ostruita da quella di vivere allegramente quella vita che qualcuno tanti anni fa ci donò, ecco un capolavoro indimenticabile, disotterrato dal buon "Salciccia" che fra incisi e precisazioni ogni tanto estrae il classico coniglio dal cilindro, senza peraltro saperne nemmeno lui il perchè. Allora gustatevi questa chicca imperdibile: http://www.youtube.com/watch?v=RzawQm9W2SM

lunedì 15 settembre 2008

"Ma chi sono io per cambiare le tradizioni?!?!". Risposta: "Pensavo tu fossi il re"


Il titolo di questo post è tratto direttamente da una delle scene finali del film "Il principe cerca moglie" con Eddie Murphy e al di là della battuta è, a mio parere, molto più profonda di quanto non si voglia o possa pensare. In pratica tutti siamo spesso preda delle tradizioni, delle abitudini, delle consuetudini e fatichiamo a liberarcene, troviamo difficoltà a tagliare quella coltre di nebbia che offusca i nostri pensieri e ci porta a prendere il nostro posto ordinatamente nel gregge. Così è con la moda (per chi ci crede, ma sono tanti), per gli atteggiamenti e per lo sport. Quest'ultimo caso è emblematico: in Italia il calcio è lo sport numero uno per appassionati e il resto non esiste. A mio parere il gioco del pallone è sicuramente molto bello da praticare, interessante da seguire se si vuol far finta che non ci siano combine (a tutti i livelli) e che la serie A sia un campionato vero e non solo un teatrino di comparse nel quale tre o quattro squadre si giocano la stagione. Ma non per questo gli altri sport vanno considerati in tono minore. Non fatica e suda forse anche un giocatore di basket o volley? Un canottiere o uno schermidore che spesso e volentieri portano in alto il nome dell'Italia non meritano più spazio e maggior gloria di una squadra di calcio formata solo da stranieri o di un giocatore di pallone che prende uno stipendio mensile pari a quello di tutta la Zanussi? La passione resta la passione, questo è innegabile e per questo noi sosterremo sempre ogni squadra forlivese, sempre che se lo meriti....

(Nella foto la formazione 2008/2009 dell'Aics Combitras Forlì)

FORZA FIORINI, FACCI SOGNARE


Prima di andare a letto inauguro questo blog con un tema sportivo di rilevanza "media" per il grande pubblico, dire infinitesima pareva brutto, ma importante per chi non ha sempre il naso puntato verso terra: le semifinali Scudetto del campionato italiano di softball femminile. Beh, la Fiorini Forlì è avanti 2-0 nel conto delle gare contro le campionesse d'Italia e d'Europa in carica nonchè vincitrici quest'anno anche della Coppa Italia. Un bell'avvio che speriamo prleuda a un'altrettanto bella corsa verso il tricolore. Per ora non ci resta che dire "Forza ragazze, fateci sognare". (Nella foto Bosi, Michela Vitaliani viene eliminata a casa base nella gara contro il Mannheim in Coppa dei Campioni, palese l'interferenza del catcher non rilevata dall'arbitro)

LO SBARCO

Sarà giusto, sarà sbagliato, sarà l'ennesimo tentativo di entrare nella rete da protagonista. Beh, non ne ho idea, so solo che qui raccoglierò idee, lancerò perle di saggezza, semplicemente darò sfogo alla mia mente e a quel FIUME IN PIENA di pensieri, parole, opere e opinioni che affollano il mio mondo.