giovedì 20 novembre 2008

Alcune aziende si starebbero rifiutando di pagare ai loro dipendenti i minuti necessari per l'avvio e la chiusura del sistema operativo Windows Vista

Pare che l'introduzione di Windows Vista in alcune aziende abbia dilatato a dismisura i tempi di avvio e chiusura del sistema operativo, fino a 20 minuti per macchina. Non è chiaro se si tratta del tempo totale, avvio più chiusura, oppure del tempo impiegato da ciascuna operazione.
Molte aziende importanti, tra cui il colosso AT&T, si stanno rifiutando di calcolare questi tempi come tempo lavorativo. Questi tempi morti, quindi, andrebbero a carico dei dipendenti.
Succede negli Stati Uniti, dove le aziende coinvolte, c'era da scommetterci, saranno oggetto di una class action piuttosto seria. A quanto pare c'è almeno un avvocato, Mark Thierman, che si è già messo all'opera. L'argomento, piuttosto scontato, è che i lavoratori, in questo modo, perdono diverse ore di stipendio la settimana.

N.B.: Se c'è crisi c'è crisi, ma attaccarsi a queste cose è obiettivamente incredibile. Magari se qualcuno aggiornasse i computer potenziandoli o amministrasse bene la rete...

"Pezzenti", ma profondi conoscitori

Cesenatico, gli albergatori non investono sull'aeroporto di Forlì (da quotidiani sia stampati che on line)

Gli albergatori non credono nell'aeroporto di Forlì, o meglio, nella sua gestione. "Non abbiamo mai investito sul Ridolfi - spiega il presidente dell'Adac, Giancarlo Barocci - e non investiremo su questo scalo nemmeno quest'anno".

N.B.: Complimentoni, grandi imprenditori!!! Clap clap!!! Ma certo perchè investire sul futuro e sullo sviluppo proprio e del territorio tanto "Acapulco, terza spiaggia a sinistra" (o come cavolo si chiamava quel film di Gigi e Andrea) e la vicinanza con Rimini bastano a portare la gente negli alberghi di Cesenatico. Che del resto sono notoriamente pieni anche in inverno... "Non abbiamo mai investito"... e pensate che questo vi faccia onore?

"Sull'aeroporto di Forlì c'è una grossa pressione da parte del Marconi di Bologna, che ci ha portato via i voli Ryanair - continua Barocci - i politici non hanno capito che la Regione è formata da 2 parti, Emilia e Romagna e puntano solo sugli scali di Parma e Bologna, senza un programma serio. Non abbiamo mai creduto nell'aeroporto di Forlì, guidato da un carrozzone politico, con il quale non si può lavorare, ed abbiamo fatto bene, visti i risultati. Non crediamo nemmeno che arrivino i voli Wind Jet annunciati. Il Turismo necessita di teste pensanti, non di poltrone".

N.B. (2): Allora che coi politici si lavori non benissimo è notorio anche perchè solitamente non pagano per dare. Comunque c'è da dire che in questo caso Barocci ha ragione. L'aeroporto di Forlì è in mano a persone che poco sanno della gestione di uno scalo, delle sue problematiche e delle sue dinamiche. Anche le ultime vicende ne sono state la prova con Rusticali capace di farsi cogliere di sorpresa da Ryanair sulla scelta dei voli per l'Italia quando è lui che li paga. Senza parlare della "fuga" del vettore irlandese senza ottemperare al contratto e senza pagare i danni all'aeroporto, ma del resto Vasco (non il cantante) così voleva e così si è fatto. Vedremo con Wind Jet (non lamentatevi dei ritardi i voli sono tanti) e vedrete presto crescere le attività dello scalo anche non volatili...

mercoledì 19 novembre 2008

Unipol, Bruxelles "salva" D'Alema: no all'utilizzo delle intercettazioni

(da La Stampa.it) BRUXELLESIl Parlamento europeo ha respinto la richiesta della magistratura italiana di revocare l’immunità parlamentare dell’ex eurodeputato, Massimo D’Alema, in riferimento alle intercettazioni telefoniche sul caso Bnl-Unipol. Riunito in seduta plenaria a Strasburgo, l’Europarlamento ha respinto la richiesta dei giudici italiani con 543 voti a favore, 43 contrari e 90 astenuti.


N.B.: E pi continuatemi a dire che non sono tutti uguali che c'è una parte che difende l'ideale, che non è vero che la stampa (tutta non solo il giornale che così si chiama) è imparziale... Fosse successo a Berlusconi sarebbero già tutti in piazza a manifestare. Insomma lancio ufficialmente le adesioni per il mio nuovo partito Federazione Italiana Giovani Apartitici, almeno un ideale per cui lottare noi lo avremo!!

lunedì 17 novembre 2008

Parliamo di sport - 3

VOLLEY (1) - Come promesso eccomi a parlarvi dello sport che in città ha sostituito il basket come importanza: la pallavolo. Solo vent'anni fa dire ciò mi avrebbe attirato antipatia e forse anche qualche bastonata, ma oggi è una realtà. Una realtà dovuta principalmente a due fattori: la "morte" del basket inteso come Libertas 1946 e il calo incrementale delle risorse che a Forlì si possono investire nello sport. L'impegno, la passione dei dirigenti, la crescita del movimento sono tutti bei pensieri che qualcuno potrebbe portare come appello e che potrebbe anche venire accettato, ma chiariamoci: se la "vecchia" Libertas fosse ancora in serie A probabilmente l'attuale Yoga avrebbe potuto al massimo ambire di starsene in A2.
Comunque passiamo oltre le ragioni di un'esplosione e guardiamo nel particolare. Nel settore maschile c'è una formazione che sta facendo comunque sognare i suoi appassionati: è quel Volley Forlì che ieri ha sconfitto Cuneo e che pare poter, se riuscirà a mantenere questo livello di gioco, restare nella massima serie. Se davvero ci riuscisse sarebbe un'impresa visto il budget non elevato e assicurerebbe alla città una vetrina di rilievo pesando solo in minima parte sulle casse comunali e già questo è un bel vantaggio. Per il resto va registrata la nascita della Fenice Volley grazie a un gruppo di ex-giocatori di alto livello che vogliono provare a dare al forlivese un'alternativa alla serie A per far crescere gli atleti giovani e dare spazio a chi nella massima serie non ha le qualità per andarci. Da segnalare anche gli sforzi di Sauro Altini, Villafranca e Federico Falcomer per rivitalizzare un settore che a basso livello è stato a suo tempo "falcidiato" dalla voglia di crescita di chi aveva più mezzi degli altri. Sì perchè se fino a qualche tempo fa c'era solo la Sammartinese (che ora ha mollato per evidenti problemi economici lasciando tutto in mano alla Yoga) a fare reclutamento nelle scuole fu "colpa" di quel Forlì che offriva offerte vantaggiose alle famiglie per portare a tutti i giovani virgulti della città. Per carità una mossa giustissima dal proprio punto di vista, ma che fa sorgere più di un interrogativo. Se fossero rimaste più società a occuparsi della promozione giovanile di questo sport non si avrebbero avuti più praticanti? Se un giovane dimostra talento e cresce e nella sua città ha una squadra di serie A dove andrà mai a giocare e/o a crescere: nella società di A della sua città o a Ravenna? Questo per sottolineare come a volte la concorrenza a tutti i costi non porta alla crescita sperata.
Con questo chiudo il capitolo sul settore maschile e vi do appuntamento a quello sul femminile dove non mancherà anche qualche bella "chicca" di gossip. Alla prossima e gustatevi questo bel video.

venerdì 14 novembre 2008

Parliamo di sport forlivese - 2

... BASKET - Eh Forlì... quanto ti sei cullata con il basket di serie A!! C'era passione, la città era tutta coinvolta, si respira pallacesto nell'aria, tutti si era andati al palazzetto a tifare e si era stati vicinissimi ad essere campioni di basket e poi...pof!... la squadra non c'è più. Era il 1999 un sedicente personaggio di nome Piero Paganelli decide che la sua opera di bene per Forlì è conclusa e vende la squadra a Sassari. Sassariiiiiii?!I!?!?! E la città (giornalisti compresi, il sottoscritto compreso) viene a saperlo oltre un mese dopo, i peggio informati anche due, e pare esserci il cataclisma. Centinaia di persone fanno sentire la propria voce, in serate e altri appuntamenti (potrei anche postare una mia foto d'epoca...), ma nulla.. la squadra se ne va e Forlì resta senza l'unica cosa che non le faceva pensare di essere un'ammasso si ex contadini senza terra. Di lì si è provati a ripartire con la Libertas Basket 80 e con la Fulgor che, dopo decenni di velenosissima rivalità, si erge a erede della storia della pallacanestro forlivese. Emerita baggianata alla quale qualcuno vuole credere: ma se cerco sempre di affossare ogni tua iniziativa sono forse un tuo alleato nella tua crescita professionale? Direi di no e il paragone calza a pennello ai due contendenti.
La Libertas 80 non ce la fa. I dirigenti sono pochi, i soldi scarseggiano e allora dopo un anno di B1 ecco la fusione con la Fulgor per creare la FulgorLibertas (alla faccia dell'unione d'intenti!!!). Adesso sì che la storia del basket di Forlì è rappresentata: la più acerrima rivale della Libertas Pallacanestro 1946 e i dirigenti che nel 1980 si staccarano contrari alla politica societaria dalla Libertas Pallacenstro 1946 per creare la Libertas Basket 80, uniti a portare il vessillo di "Prima squadra di basket della città". Affermazione che risuona ormai da anni e visto l'essere delle cose è anche giusta, ma a parte che la Libertas 1946 era un'altra cosa, per salire in A servono pressupposti societari solidi (non potrà sempre essere il Comune a pagare il giochino a certi personaggi) che non si vedono all'orizzonte e una città che sia in grado di amare se stessa.... Per la prima lacuna c'è rimedio, per l'altra servirà ancora qualche annetto....

Nella prossima puntata vi parlerò di volley e ce ne saranno delle belle

mercoledì 12 novembre 2008

Parliamo di sport forlivese

Rieccomi a voi dopo un'altra pausa dovuta al delirio che ognuno di noi vive ogni giorno. Al rientro mi sono detto perchè non scrivere qualcosa sullo sport forlivese visto che, per piacere o per dovere, lo seguo e quindi dai scriviamo qua ciò che non si può scrivere su un giornale o che almeno ancora non posso scrivere non essendo un consumato opinionista, ma solo un povero scribacchino in cerca di gloria. Comunque facciamo una rapida panoramica suddivisa per sport così facciamo prima e chiunque di voi potrà scartare lo sport che preferisce.

CALCIO - Partiamo dal gioco più amato dagli italiani dove la nostra città vede una squadra in Eccellenza costruita con giocatori di grande nome, soliti andare dal migliore offerente, ma che anche vincendo non convince. Perchè? Perchè il cuore non si inventa? Perchè la stagione è lunga? mah.... Quello che preoccupa, invece, è il crescente astio nei confronti dei direttori di gara. Allora quando giocavo ero fra i primi a protestare con le care, vecchie giacchette nere, ma da qui ad alzare le mani.... suvvia siamo realistici: ognuno ha l'arbitro che si merita. Se giochi in una categoria infima come fai a pretendere di essere arbitrato da Collina? Se ti dirige un "cagnaccio" è forse perchè anche tu probabilmente non sei proprio un campione...

Vi lascio col solito video delirante e vi rimando alla prossima puntata quando parleremo di basket