lunedì 22 settembre 2008

La Cei: "Preoccupa la povertà in Italia"


(Da Repubblica.it) ROMA - I vescovi sono preoccupati per la situazione di povertà che investe la società, soprattutto le famiglie. A farsi portavoce di questo sentimento è il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, in apertura dei lavori del Consiglio permanente. Un discorso fitto di giudizi sull'operato del governo (positivi su fronti quali il federalismo e la scuola, scettici sugli interventi nel sociale) e anche di ricette, tutte in linea con quanto la Chiesa cattolica ripete da tempo sui temi più scottanti. La situazione economica. "La gente avverte sulla scena politica una certa voglia di fare - dice Bagnasco - ad esempio per colmare gli scarti infrastrutturali e per risolvere alcune delle grandi emergenze aperte, ma per ora non si attenua quella percezione di impoverimento di cui s'è detto in precedenti occasioni. Nessuno evidentemente può ignorare le condizioni poste da una sempre più complessa crisi internazionale e dai suoi caratteri per lo più inediti, dovuti a una globalizzazione sostanzialmente poco governata". In questo quadro la Conferenza episcopale italiana propone un sistema fiscale basato sul quoziente familiare che garantisca una maggiore equità fiscale. Bagnasco invoca quindi "misure organiche che diano un minimo di serenità, consentendo ai nuclei familiari di pianificare le loro prospettive di vita".


N.B.: Allora capiamoci: cara Chiesa di Roma che da tempo occupi gran parte del territorio italiano con le tue strutture e non paghi gli oneri che invece famiglie, liberi professionisti o imprenditori pagano, è inutile lagnarsi della povertà in Italia e continuare a girare con i cesti o le sacche per le offerte durante le funzioni religiose. Addirittura ci sono realtà (non ultima a Bocconi nella valle del Montone) dove la comunità organizza feste paesane e raccolte fondi per pagare i debiti, sottolineo debiti, della parrocchia (leggasi lavori infrastrutturali e bollette varie), mentre la Chiesa Cattolica resta una delle istituzioni più ricche che si siano al Mondo. Se davvero i vescovi sono preoccupati della povertà che c'è in Italia comincino a mandare 50 euro al mese a ogni famiglia, impieghino l'8 per mille stabilito per legge (viva lo stato laico) per sovvenzionare le famiglie. Basta con le uscite propagandistiche e con le lamentele, fate qualcosa per gli italiani oppure liberate le pagine dei giornali per cose più serie!!!

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