lunedì 15 settembre 2008

"Ma chi sono io per cambiare le tradizioni?!?!". Risposta: "Pensavo tu fossi il re"


Il titolo di questo post è tratto direttamente da una delle scene finali del film "Il principe cerca moglie" con Eddie Murphy e al di là della battuta è, a mio parere, molto più profonda di quanto non si voglia o possa pensare. In pratica tutti siamo spesso preda delle tradizioni, delle abitudini, delle consuetudini e fatichiamo a liberarcene, troviamo difficoltà a tagliare quella coltre di nebbia che offusca i nostri pensieri e ci porta a prendere il nostro posto ordinatamente nel gregge. Così è con la moda (per chi ci crede, ma sono tanti), per gli atteggiamenti e per lo sport. Quest'ultimo caso è emblematico: in Italia il calcio è lo sport numero uno per appassionati e il resto non esiste. A mio parere il gioco del pallone è sicuramente molto bello da praticare, interessante da seguire se si vuol far finta che non ci siano combine (a tutti i livelli) e che la serie A sia un campionato vero e non solo un teatrino di comparse nel quale tre o quattro squadre si giocano la stagione. Ma non per questo gli altri sport vanno considerati in tono minore. Non fatica e suda forse anche un giocatore di basket o volley? Un canottiere o uno schermidore che spesso e volentieri portano in alto il nome dell'Italia non meritano più spazio e maggior gloria di una squadra di calcio formata solo da stranieri o di un giocatore di pallone che prende uno stipendio mensile pari a quello di tutta la Zanussi? La passione resta la passione, questo è innegabile e per questo noi sosterremo sempre ogni squadra forlivese, sempre che se lo meriti....

(Nella foto la formazione 2008/2009 dell'Aics Combitras Forlì)

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