martedì 10 febbraio 2009

Eolie sotto Bolzano equivale a sognare un centro vivo e curato a Forlì

Eolie, firme per passare a Bolzano
Protesta contro traghetti, 800 adesioni

(dal Tgcom) - Non sono più soltanto alcuni Comuni del Veneto e della Lombardia a chiedere l'annessione all'Alto Adige. Accade anche nelle isole Eolie, in Sicilia, in provincia di Messina. Nel capoluogo Lipari, infatti, esasperati per mancanza di collegamenti, alcuni abitanti hanno cominciato a raccogliere firme per ottenere il distacco dalla Sicilia ed il passaggio alla provincia di Bolzano. In poche ore ci sono state oltre 800 adesioni. La provocatoria proposta è stata attuata per manifestare il dissenso nei confronti di governi nazionale e regionale per la gestione della questione Siremar (gruppo Tirrenia). Le sette isole da metà febbraio rischiano di assistere al taglio di traghetti e aliscafi Siremar, compreso il collegamento con Napoli. Il governo nazionale, infatti, non avrebbe ancora stanziato i 46 milioni di euro promessi nel corso degli incontri con i sindaci delle isole minori siciliane e con il vicepresidente della Regione Titti Bufardeci.

N.B.: Siamo alle solite, tutti scappano verso l'Alto Adige che, grazie ai contributi maggiori che riceve essendo ancora regione a statuto speciale(qualcuno dica a Roma che siamo nel terzo Millennio, che le comunicazioni non sono più un problema e che le e-mail arrivano istantaneamente o quasi anche nella provincia di Bolzano). Quella delle Eolie è chiaramente una provocazione, ma mette in evidenza due problemi che prima o poi qualcuno risolverà. Il primo riguarda le cinque regioni a statuto speciale la cui tutela non ha più ragione di esistere (se poi la provincia di Bolzano vuole annettersi all'Austria ben venga, noi presenteremo il conto per le migliorie apportate in quell'impervia zona montuosa e per qualche anno i conti dell'Italia sfioreranno il pareggio), ma preferirei concentrarmi sulla situazione delle isole. E' chiaro, se il mare è in burrasca non si naviga perchè ne va della sicurezza dei passeggeri, ma i collegamenti vanno sempre e comunque garantiti. Se l'appalto o la gestione privata non vanno, bene si torni al controllo statale su questi servizi, ma quando parlo di controllo deve essere vero controllo con tanto di licenziamento se i ritardi e i disservizi rendono inservibile il servizio stesso. Qui nessuno (destra o sinistra) se ne è mai occupato, considerando chi abita in quelle isole un cittadino di serie B e questo non è concepibile. Lo Stato deve tutelare tutti, ricchi e poveri, belli e brutti ed è chiaro che alla fine dell'anno avrà una perdita, ma è una cosa naturale essendo, in fondo, un ente no-profit. Certo se qualche "GENIO" non avesse ben pensato di vendere Telecom, Autostrade ed Enel (e caso strano non è stato Berlusconi (che comunque non si è opposto sia chiaro), ma uno molto più amato da chi parla di politica e da chi ama fare pranzi veloci dal sapore antico, sarebbe stato più facile contenere questa perdita...

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