giovedì 12 febbraio 2009

Quando si cerca all'estero quella considerazione che in Italia non si ha appieno....

(da il Giornale.it) "Mi ha scritto Obama". Ma era il testo fotocopia inviato al Turkmenistan

Nemmeno Nando Meniconi. Nemmeno Alberto Sordi in Un americano a Roma. Era l’8 febbraio scorso quando la notizia fece il giro delle redazioni e venne titolata, grossa così, sui giornali, non tutti: «Obama scrive a Veltroni». Seguiva il testo dell’epistola, «Grazie per le tue congratulazioni per la mia elezione come presidente degli Stati Uniti. Ho molto apprezzato il tuo messaggio. Gli Stati Uniti e l’Italia devono far fronte a una serie di sfide che credo riusciremo ad affrontare meglio insieme» e via andare con carezza finale, tipo cartolina dalle vacanze estive: «Ti mando i miei più sinceri saluti». Entusiasmo e brindisi in casa di Walter e tra i colleghi di partito, era la grande prova che Washington aveva svoltato, Barack Obama e il suo new deal a sinistra, fine del vassallaggio, inizio dell’amicizia tra compagni (...) La stessa storica lettera, proprio la stessa, parole e pensieri, baci e abbracci, sbianchettando soltanto il Paese di riferimento, è stata dunque inviata all’indirizzo di Belgrado di Boris Tadic, presidente della Repubblica serba. Non soltanto ai serbi, «ma anche», come direbbe Veltroni Walter, a chi si è dichiarato indipendente unilateralmente dalla Serbia, vale a dire i kosovari di Pristina nella persona del premier Hashim Thaci. Fatto trenta non si poteva non fare trentuno, dunque, ciclostilato anche per il premier macedone Branko Crvenkovski, a seguire ringraziamenti per Lech Kaczynski presidente della Polonia e al Primo Ministro Donald Tusk. Stessa parole di amicizia e fratellanza per Ekmeleddin Ihsanoglu, segretario generale dell’Organizzazione della conferenza islamica, a ruota, nel gruppo compatto, Gurbanguly Berdimuhammedow, presidente del Turkmenistan e per non farsi mancare nulla anche i capi politici di Trinidad e Tobago e poi di Grenada.

N.B.: Occuparsi realmente dell'Italia, fare vera opposizione coi fatti e non con le parole è troppo difficile?

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